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IL CAPITELLO DI SANT’ANTONIO

Anche la statua di Sant’Antonio ha una storia!

Ecco la curiosa storia che si cela dietro il capitello di Sant'Antonio, situato al centro di Valle Santa Felicita.

Nel 1919 c’era in Valle un capitello sopra un grande masso che necessitava di essere restaurato. In quel tempo, Lorenzo Buraschi, era proprietario della fornace di Romano d’Ezzelino che produceva calce; era un’attività fiorente prima che Lorenzo l’affidasse ad un terzo per la gestione che l’avrebbe portato a fare bancarotta.

Il parroco Don Matteo Bianchin si rivolse a lui per il materiale e quando gli chiese quanti soldi volesse, Lorenzo rispose che non voleva niente perché aveva offerto quel materiale alla chiesa. Nel mentre erano entrati all’asilo dove c’era una grande statua di Sant’Antonio ridotta molto male, poiché i bimbi, che giocavano nel cortile, coi sassi la stavano distruggendo. Lorenzo chiese al parroco: “Perché la lascia rovinare?” e don Matteo rispose : “ lo volo lu?”.
Lorenzo accettò e disse che, dove sarebbe andato, gli avrebbe fatto un capitello! La tenne ben restaurata nell’angolo della sala e solo alla fine degli anni 50 riuscì a fare il capitello tanto desiderato che però era scarso di fondamenta e dopo pochi anni crollò quasi rovinando la statua; Ma Lorenzo, ormai
novantatreenne lo fece rinnovare.
Mena diceva: “I primi fiori sono per Sant’Antonio, sempre con me e guai a chi me lo tocca!”.

Nel 2011, in occasione del Centenario dalla nascita di mamma Mena, inaugura il capitello completamente restaurato che ancora oggi accoglie gli ospiti e i primi fiori di primavera!.

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